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Alessandra Favaretti è un architetto nata a Padova il 23 ottobre 1971, fra gli ingranaggi, l’olio e la passione artigianale del padre nel mondo della meccanica motociclistica, la sua innata curiosità e coscienza nelle capacità creative e funzionali si può dire che sono nate così.
La meccanica però non dava sfogo alla sua personale vocazione, che è sempre stata fare l’architetto e riuscire a realizzare quei luoghi dove l’essere umano vive, si diverte, lavora, riposa, si rigenera e conduce ogni istante della sua vita.
La convinzione e la passione verso questo percorso le fa intraprendere prima gli studi come geometra, poi la facoltà di architettura a Venezia ed una ulteriore specializzazione per diventare tecnico in bio-architettura a Perugia. Durante gli studi e le ricerche di questo percorso formativo durato 16 anni, la concezione di architetto di una bambina è stata arricchita da una teoria che spazia dall’architettura ed urbanistica su grande scala fino al dettaglio del singolo elemento costruito.
Cultrice come hobby delle energie sottili e delle teorie feng-shui orientali, nei progetti cerca sempre di valutare l’impatto energetico degli elementi, degli impianti, dei materiali, dei processi di produzione e smaltimento.
Dopo la Laurea (1999), inizia il percorso sul campo con una scaletta che nel corso degli anni, le hanno permesso di toccare, vedere e vivere i vari passaggi del costruito nel mondo edile. La collaborazione con un’impresa edile le ha fatto toccare i settori: burocratici progettuali e di gestione, il cantiere come organizzazione-gestione-contabilità aziendale e per il cliente finale, rapporti con i clienti, responsabile qualità dell’azienda.
Fra le collaborazioni successe per caso in questi anni di crescita professionale, vi è stato un evento donato dal destino cioè la possibilità di collaborare con l’Arch. Gilda D’Agaro e con i grandi maestri artigiani che venivano da una scuola del passato, vicina al saper fare dei grandissimi dell’architettura moderna del recente passato (es.: Carlo Scarpa). In questi anni la componente creativa e personale di Alessandra Favaretti, unità alla preziosa sensibilità di un committente, le ha permesso di mettere a frutto tutto ciò per cui aveva lavorato ed appreso e desiderato nei lunghi anni precedenti.
Arriva quindi il sogno fin da bambina e poi sviluppato con gli studi ed appreso con l’esperienza in continua evoluzione e ricerca ed Alessandra Favaretti esercita per 6 anni l’attività di Architetto di Famiglia.
Alessandra è la classica osservatrice e con una personalità introversa non appariscente ma distinguibile. Si nutre delle emozioni che percepisce e ricerca le necessità che negli svariati ambienti che la società crea, si intrecciano e percorrono spazi distinti ma allo stesso tempo comuni e globalizzati.
Il carattere e la convinzione nei propri progetti e nelle idee innovative che propone Alessandra Favaretti, hanno la forza di coinvolgere le figure professionali e non, convincendole della forza del progetto, la sua schiettezza, andare diretti al punto e affrontare il passo successivo senza maschere o artifizi superflui, la rendono un’anima trasparente.
Negli ultimi anni, fra lavori incerti, o non retribuiti, ma allo stesso tempo ricchi di ricerche e studi, hanno permesso anche attraverso errori di conoscere un mondo, quello del “prodotto”, sotto vari aspetti e di apprendere l’uso di tecnologie ad oggi preziose, come la stampa 3D e di macchine a controllo numerico (CNC), che le hanno permesso di ampliare e realizzare altri progetti e percorsi di crescita e rinnovamento.
Purtroppo e forse è anche giusto così, i tempi cambiano e di riflesso tutto inizia a correre e si apre l’oscura crisi edilizia che si porta con sé desolazione.
Nel 2011, la necessità interiore di reinventarsi inizia ad essere il pensiero fisso di Alessandra Favaretti, si mette in moto la creatività e si pensa ad alcuni percorsi inerenti un prodotto d’uso comune e commercializzabile, allontanandosi così da un settore personalizzato ed univoco sotto molti aspetti, ormai in fase di scomparsa. Allargare l’orizzonte e pensare a un cliente finale che non conosci, ha comportato uno studio su argomenti che Alessandra Favaretti non conosceva, ma la volontà e numerosi corsi di formazione, studi, bandi e ricerche, le hanno permesso nel tempo di perfezionare e condurre la sua creatività innata, verso business sempre più interessanti.
Oggi Alessandra Favaretti, sta sviluppando un progetto aziendale Sostenibile, chiamato RAMUShome che si vuole presentare al mercato con dei principi etici ben chiari e con prodotti di design utili ed al “giusto prezzo”, il tutto con l’uso di risorse minime. Un obiettivo ambizioso in parte, ma oramai necessario.
In parallelo continuo a svolgere attività di collaborazione, di ricerca di lavoro e la sopravvivenza per una dignitosa rinascita e ripartenza.